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lunedì 19 settembre 2016

I Tarocchi: Il Bagatto nei diversi mazzi

Come abbiamo visto, ogni mazzo di Tarocchi ha la sua energia, derivante da chi lo ha ideato e da chi ne ha disegnato le illustrazioni, oltre che dalla cultura di provenienza. Nella lezione precedente abbiamo visto le caratteristiche generali della prima carta dei Tarocchi, Il Bagatto, oggi invece voglio proporvi l'analisi di questa stessa carta prendendo in esame però diversi mazzi, tra cui alcuni famosi e appartenenti alla categoria classica, altri più ricercati, scelti tra quelli che ho in casa. 

Il Bagatto secondo il mazzo dei Visconti-Sforza 
Un prestigiatore vestito con ricchi abiti signorili appare seduto a un tavolo con cavalletti smontabili, su cui sono disposti i vari strumenti del suo lavoro.
L’uomo della figura dei Tarocchi dei Visconti-Sforza ha la barba curata. La barba, nel Trecento, era portata da magistrati o anziani, mentre nel medioevo, in molti paesi europei, era espressione del demonio. Nel Cinquecento era di moda in svariate forme e tenuta in grande considerazione: portare la barba indicava autorità e prestigio. L’abito del Bagatto è corto, rosso, con guarnizioni verdi bordate d’ermellino. Questi sono tipici colori rinascimentali, appannaggio dei nobili. 
In origine, Il Bagatto rappresentava l'abilità e la fantasia, ma anche la manipolazione e l'inganno.
Sul tavolo davanti a lui sono posate alcune noci, che verranno fatte scomparire sotto i bicchieri e riappariranno nel cappello bianco, e un coltello, con cui il Bagatto fingerà di tagliare corde e cinghie. La bacchetta nella mano sinistra serve a distrarre gli spettatori. Sempre sul tavolo abbiamo una pietanza che potrebbe essere o un impasto lievitato o un formaggio fresco. Spesso si è ipotizzato che il Bagatto di questa immagine fosse un alchimista, ipotesi che potrebbe essere confermata proprio dal formaggio posto sul tavolo. Anticamente, infatti, si praticava la Tiromanzia, arte divinatoria basata sull’osservazione delle differenti forme che può assumere un oggetto liquido. In questo caso, gli antichi osservarono e codificarono le forme assunte dal caglio, ma non è finita qui. Il formaggio è un prodotto realizzato dalle mani dell'uomo, non esiste in natura, è dunque una trasformazione legata all’abilità, alla conoscenza e alla tecnica umane. Pertanto il formaggio ha finito per rappresentare la creazione di qualcosa che prima non esisteva. Questo processo di trasformazione è molto simile a un’operazione alchemica.

Il Bagatto secondo il mazzo di Wirth 
L'occultista svizzero introdusse un'importante novità nei Tarocchi. Egli infatti sostituì l'immagine tradizionale del prestigiatore con quella di un iniziato alla magia trascendentale, di cui compaiono i simboli: la coppa dei sacrifici rituali piena di sangue; il pentacolo, con cui detiene il potere sulle forze della natura; il bastone per concentrare e dirigere gli effluvi dell'ambiente; la spada di ferro per tagliare e dirigere. I quattro strumenti del Bagatto corrispondono ai quattro verbi che sono anche le doti che un mago deve possedere: Sapere (coppa), Osare (spada), Volere (bastone), Tacere (denaro).
Tra i temi suggeriti da Wirth il più importante è quello del principio di autocreazione, ossia la capacità di intervenire su se stesso e sul mondo circostante attraverso le arti magiche.
Il cappello del Bagatto è un 8 coricato, simbolo che i matematici usano come segno dell'infinito. Wirth lo accosta alle emanazioni attive del pensiero.
Il Bagatto è vestito con abiti colorati, la cui tinta predominante è il rosso, colore dell'azione e dell'attività. Del tavolo che il Bagatto ha davanti si vedono solo tre gambe: sono le colonne del mondo oggettivo, i sostegni della sostanza elementare che ricade sotto i nostri sensi. I piedi del Bagatto, infine, sono posti ad angolo retto e la loro direzione disegna una squadra con il tulipano non ancora schiuso che si trova sotto il tavolo. Questo fiore fa capire che l'iniziazione è ancora agli inizi.



Il Bagatto secondo il mazzo di Rider-Waite 
In questo mazzo il Bagatto indossa una tunica bianca e appare circondato da fiori che rappresentano la purezza delle sue intenzioni. La posizione delle mani mostra la capacità di controllare le forze della natura, che attraverso la magia trascendentale possono essere invocate dal cielo e guidate verso la terra. Waite sosteneva che questa carta simboleggiasse la parte divina dell'uomo, come evidenzia il simbolo dell'infinito che compare sulla testa del Mago.
In alto, a fare da cornice, ci sono rose e gigli, fiori simboli di passione e purezza. La cintura che cinge la vita del Mago è un oroboro, un serpente che si morde la coda, a simboleggiare l'eternità di tutte le cose, il ciclo della vita e l'arte di reinventarsi.

Il Bagatto secondo il mazzo Egizio 
Il Bagatto di questo mazzo è rappresentato da un principe egizio. Anziché un tavolo, qui compare una pietra cubica, ma gli strumenti magici sono quelli della tradizione occultista. La coppa significa mescolanza delle passioni che contribuiscono alla felicità o all'infelicità, a seconda che ne siamo i loro padroni o i loro schiavi. La spada significa il lavoro, la lotta contro gli ostacoli e le prove che ci fa subire il dolore. Il siclo, simbolo del valore determinato, raffigura le aspirazioni realizzate, le opere completate, la somma della potenza conquistata con la perseveranza e l'efficacia della volontà. La croce, sigillo dell'infinito che marchia il siclo, annuncia la futura ascensione di questa potenza nelle sfere dell'Avvenire. 
I significati della figura sono: 
- Nella sfera divina l'Essere Assoluto. Le possibilità sono infinite. 
- Nella sfera intellettuale l'Unità, dalla quale tutto ha inizio, e la Volontà, che sta alla base di ogni azione. 
- Nel mondo terrestre, l'Uomo chiamato a elevarsi per accrescere le sue facoltà. 
Il Bagatto rappresenta l'individuo perfetto, capace di esercitare il proprio dominio sulla terra grazie alle sue superiori facoltà fisiche e morali. Il suo abito è bianco, simbolo della purezza originale e riconquistata. La sua pelle è verde, colore di resurrezione e salute presso gli antichi Egizi. E' il colore del dio Osiride, della vegetazione e della gioventù. Un serpente che si morde la coda gli fa da cintura, simboleggiando l'eternità. Sulla fronte ha un cerchio d'oro, metallo associato alla luce. La circonferenza, inoltre, rappresenta il creato. Una mano regge uno scettro, figura di comando, che alza verso il cielo in segno di aspirazione alla saggezza, alla scienza e alla forza. La mano sinistra, invece, è rivolta a terra, a significare che la missione dell'uomo perfetto è quella di regnare sul mondo materiale. La gestualità del Bagatto dice che la volontà umana deve riflettere sulla Terra la volontà divina per produrre il bene e impedire il male. Il Bagatto del mazzo Egizio ci dice che l'uomo deve sempre agire e mai riposarsi, deve avere la volontà di muoversi, perché non c'è cambiamento senza movimento. Chi resta fermo, in attesa, e chi è senza volontà non è molto diverso da chi compie azioni malvagie, poiché non rispetta le leggi divine. In positivo: iniziativa, destrezza, astuzia, politica, diplomazia abilità, autonomia. Rifiuto di ogni suggestione e pregiudizio. Inizio di imprese sentimentali, professionali, economiche.
In negativo: arrivista, imbroglione, profittatore, bugiardo, ciarlatano. Volontà al servizio del male. 

Il Bagatto secondo il mazzo Wildwood 

I Wildwood Tarot non fanno parte dei Tarocchi tradizionali. Sono stati creati sulla base delle antiche spiritualità legate alla Terra, ai cicli della Natura e all'antica vita selvaggia, dalla quale ancora oggi l'uomo si sente attratto.
Nel mazzo Wildwood, creato da Mark Ryan e John Matthews, Il Bagatto viene chiamato Lo Sciamano. Egli incarna gli aspetti di magia, protezione e intuizione. Ha gli occhi aperti ed è coperto da una pelle di orso adornata con pitture paleolitiche di spiriti animali. Al suolo, davanti a lui, sono poggiati degli oggetti che rappresentano i quattro elementi. Lo Sciamano vede l'universo come un insieme in cui l'uomo e le creature selvagge sono intimamente collegati. Il benessere spirituale umano dipende da un rapporto di empatia e rispetto per la sacra ancestrale memoria di tutta la vita, e la mediazione dei totem guardiani e delle deità è la prima funzione spirituale dello sciamano. E' una carta di passaggio che offre illuminazione nel labirinto dell'universo interiore e negli altri mondi della mente universale. L'unica qualità dello Sciamano è l'abilità di entrare e comunicare con tutti i livelli della vita senziente sulla Terra. Lo Sciamano applica la propria magia con intento. Studia le abitazioni delle creature selvatiche; comprende i modelli climatici che portano buoni raccolti o estati secche; conosce le piante curative e i funghi velenosi e può viaggiare attraverso l'oscurità.
Attraverso il lavoro interiore e la meditazione, lo Sciamano porterà l'intuizione e la comprensione del nostro vero posto nel mondo. Questo richiede dedizione, pazienza e impegno, ma è questa la natura della vera magia. Questa carta indica che lo Sciamano dentro di noi è pronto per l'iniziazione ai misteri. Emerge il desiderio di cominciare un nuovo capitolo spirituale e siamo nella posizione emozionale e intellettuale per portare un cambiamento reale nella nostra vita per il beneficio di tutti. Questo processo di messa a fuoco, mediazione e applicazione della saggezza dagli altri mondi alla realtà quotidiana è il vero lavoro dello Sciamano.

Fonti:
- Il grande libro dei Tarocchi, Giordano Berti
- I Tarocchi, Oswald Wirth
- I Tarocchi Egiziani, Giordano Berti e Tiberio Gonard
- The Wildwoot Tarot, wherein wisdom resides, Mark Ryan e John Matthews
https://arcaniblog.wordpress.com/

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