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lunedì 24 ottobre 2016

I Taorcchi: La Papessa nei diversi mazzi

Come abbiamo visto, ogni mazzo di Tarocchi ha la sua energia, derivante da chi lo ha ideato e da chi ne ha disegnato le illustrazioni, oltre che dalla cultura di provenienza. Nella lezione precedente abbiamo visto le caratteristiche generali della seconda carta dei Tarocchi, La Papessa, oggi invece voglio proporvi l'analisi di questa stessa carta prendendo in esame però diversi mazzi, tra cui alcuni famosi e appartenenti alla categoria classica, altri più ricercati, scelti tra quelli che ho in casa.

La Papessa secondo il mazzo dei Visconti-Sforza
Una monaca, seduta su uno scranno, tiene con la mano sinistra un libro e con la destra regge una croce a stilo che ne identifica l'appartenenza alla religione cristiana. La testa è cinta dalla tiara papale, le cui tre corone rappresentano le virtù teologali. Gli abiti della papessa non sono sfarzosi, anzi: i tre nodi del cordone che cinge il suo abito ricordano i voti monastici di povertà, castità e obbedienza. La leggenda che mette in relazione questa figura con quella della papessa Giovanna non ha alcun fondamento; in realtà, si tratta di un emblema della fede cristiana e rappresenta la totale adesione alla verità rivelata nelle Sacre Scritture. La figura della Papessa si rifà alla raffigurazione della Fede di Giotto alla Cappella degli Scrovegni di Padova.


La Papessa secondo il mazzo di Wirth
Sacerdotessa del mistero e patrona dell'arte divinatoria, la Papessa di Wirth riunisce in sé elementi di varie tradizioni religiose.
Seduta su una sfinge alata, è immobile, calma e silenziosa, impenetrabile. E' Iside, la sacerdotessa del mistero, la dea della notte profonda che lo spirito umano non potrebbe penetrare senza il suo aiuto. Con la mano destra tiene socchiuso un libro i cui segreti non possono essere svelati, a meno che la Papessa non ci affidi le chiavi che regge con la mano sinistra. Queste rappresentano il potere intellettuale che dà accesso ai misteri della fede e a una nuova dimensione spirituale.
Sulla copertina del libro compare il simbolo cinese dello yin-yang, che rimanda al concetto dell'armonia degli opposti.
La Papessa insegna che per riuscire nella divinazione bisogna usare una logica severa, ma allo stesso tempo essere incredibilmente sensibili e intuitivi. La conoscenza della realtà delle cose si nasconde dietro il velo delle apparenze sensibili. Questo velo lo ritroviamo sia sul capo della Papessa che alle sue spalle, celando l'entrata del tempio. Esso simboleggia la cortina che bisogna sollevare per penetrare nel sacro recinto ed è lo schermo sul quale si proiettano le immagini viventi del pensiero.
L'insegnamento della Papessa si fonda sull'immaginazione, come dimostra la falce di luna che sovrasta la sua tiara d'argento. Quest'ultima è formata da due corone arricchite di pietre preziose. Quella che le sfiora la fronte simboleggia la Filosofia occulta e alle sottili dottrine dell'Ermetismo, mentre quella più in alto è l'emblema della Conoscenza, della Fede sapiente.
I colori, le forme e i simboli raffigurati sulla carta rappresentano tutti la dualità e il contrasto: bene e male, luce e buio, felicità e sofferenza, ecc.
Il piede della Papessa, poggiato sul cucino, simboleggia il bagaglio di conoscenze che possiamo acquisire.

La Papessa secondo il mazzo di Rider-Waite
La Papessa di Waite è la moglie e madre spirituale che attende l'unione mistica. La sua dimora è il giardino dei melograni, nella regione superiore dell'Eden, di cui sorveglia l'entrata stretta fra Jakin e Boas, le due colonne del Tempio salomonico che simboleggiano i principi della saggezza, ovvero la forza e la giustizia. Le colonne, inoltre, simboleggiano la dualità e la contrapposizione. Il capo è coronato da un diadema lunare sormontato da un grande globo, simbolo dell'armonia degli opposti. In grembo, seminascosta, tiene la Torah, il Libro della Legge ebraica. La papessa non ha bisogno di leggerlo, perché lo conosce a memoria, per cui tiene lo sguardo fisso davanti a sé. Il piede sinistro posa su una luna crescente, simbolo del dominio sugli istinti. Simboleggia la conoscenza  dei misteri più alti e inaccessibili della vita e dell'esistenza.


La Papessa secondo il mazzo Egizio
In questa carta, la Papessa è una donna coperta con il velo egizio, coronato dalla mezza luna. E' seduta sulla soglia del Tempio di Iside. La colonna alla sua destra rappresenta l'ascensione dello spirito puro al di sopra della materia, l'altra la prigionia dello spirito impuro nel mondo materiale.
La testa della Papessa è coronata da una tiara, sovrastata dalla luna crescente. Una parte di lei è nascosta da un velo. Sul petto della donna brilla la croce solare, in grembo tiene un papiro che nasconde con il suo manto. E' la personificazione della scienza occulta, che attende l'iniziato per comunicargli i segreti della natura dell'universo. La croce solare rappresenta la fecondazione della materia a opera dello spirito, ma anche la Scienza. Il velo, invece, annuncia che la Verità non può essere rivelata ai profani. Il papiro in parte nascosto sta a significare che il saggio deve raccogliersi in solitudine e nel silenzio, perché é così che i misteri potranno essere svelati.
La Papessa indica che la materia può essere cambiata con la Volontà,e  tramite essa potremmo realizzare ciò a cui aspiriamo.
- In positivo: studio, severità di giudizio, saggezza, intuizione. La donna, la madre, l'aria, i segreti del sapere, la Scienza Occulta. Amore platonico, tendenza a evitare legami.
- In negativo: presunzione, ignoranza, egoismo, propositi malvagi. Immoralità, cattiveria, odio.

La Papessa secondo il mazzo Wildwood
I Wildwood Tarot non fanno parte dei Tarocchi tradizionali. Sono stati creati sulla base delle antiche spiritualità legate alla Terra, ai cicli della Natura e all'antica vita selvaggia, dalla quale ancora oggi l'uomo si sente attratto. Nel mazzo Wildwood, creato da Mark Ryan e John Matthews, La Papessa viene chiamata La Veggente.
Il mantello di civetta in cui la Veggente è avvolta simboleggia la saggezza, ed è decorato con i simboli totemici di animali di potere e spiriti sciamanici. La Veggente si trova davanti all'Albero del Mondo, che disegna la saggezza con le sue radici profondamente conficcate nella terra. Chiusi intorno a lei, ci sono i simboli dei quattro elementi che lei utilizza: la coppa, il bastone, la punta della freccia e la pietra. Ha appesa una borsa e un set di rune. Il cappuccio, a seconda di dove la si vede, potrebbe nasconderle il viso oppure la sua faccia potrebbe essere intravista nella penombra. La sua voce potrebbe essere ovattata e parlare per enigmi, ma se la ascoltiamo, può portarci a nuovi e più saggi inizi.
La Veggente rappresenta l'intuizione che si guadagna con la quiete e l'interiorità. Lei si trova al cuore dell'universo interiore personale e può mediare la conoscenza e aiutare a esternare questa energia nel potere, nella saggezza o nello sforzo creativo nel mondo materiale.
La Veggente agisce come un mediatore oracolare o un principio femminile intuitivo e immaginativo, ma la sua mediazione è basata sulle energie terrene e sulle abilità. Questo è simboleggiato dal suo mantello, che rappresenta il volo del pensiero e dell'intelletto, maturato e sensibilizzato dal profondo potere delle radici, radicato nella memoria della Terra conscia.
La Veggente si trova al centro del mondo interno individuale, di fronte allo Sciamano. Lei agisce non solo come una guida per l'anima, ma come un catalizzatore per la manifestazione del lavoro artistico e creativo. Le idee potrebbero essere filtrate attraverso gli ombrosi reami dei sogni e degli stati simili alla trance, ma gli archetipi interiori e mediatori che formano queste idee nelle opere letterarie, nelle canzoni o nella danza rappresentano la Veggente. E' colei che ispira le emozioni in un libro o in un pezzo musicale, oppure fa spuntare una lacrima alla fine di un film emozionante o una risata per una storia divertente.
Con la sua abilità a bilanciare le emozioni, l'intelletto e la forza di volontà, lei ci sprona a creare il cambiamento nel nostro mondo materiale ed è un'abile mediatrice di tutte le forze elementali che si possono trovare all'interno della vita selvaggia. Incoraggia gli esercizi positivi della volontà.
Questa è una delle più pure forme di magia della Terra.
La Veggente ci dice che giunto il tempo di focalizzarci sul nostro potere e lasciarlo scorrere attraverso di noi. Molti sogni o desideri relativi al processo emozionale creativo sono pronti per essere applicati nella nostra vita giorno per giorno e ora dobbiamo dare sfogo alle voglie nascoste o soppresse. Può anche riguardare la guarigione, le relazioni sessuali o le associazioni. Ora la manifestazione della spiritualità interiore o gli approfondimenti esoterici nella nostra vita quotidiana pratica e fisica porterà profondi benefici e risultati. E' un segno di maturità. La Veggente si riferisce anche agli impulsi creativi come l'arte, le abilità meccaniche e i mestieri, e la gioia di portare piacere e conoscenza agli altri.

Fonti:
- Il grande libro dei Tarocchi, Giordano Berti
- I Tarocchi, Oswald Wirth
- I Tarocchi egiziani, Giordano Berti e Tiberio Gonard
- Wildwood Tarot, wherein wisdom resides, Mark Ryan e John Mattews
http://www.pensierospensierato.net/2013/06/2_arcani-maggiori-la-papessa/

2 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  2. Ciao, nuova follower! Bei post! Qui l'ultimo postato da me: https://ioamoilibrieleserietv.blogspot.it/2017/12/recensione-serie-alice-allevi-alessia_31.html


    Se ti va ti aspetto da me come lettrice fissa (trovi il blog anche su instagram e facebook come: ioamoilibrieleserietv)

    grazie

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